Bicchieri biodegradabili e compostabili: conoscere i termini per non fare confusione

Quando compriamo bicchieri, piatti, posate in materiale biodegradabile, compostabile, in bioplastica o altre soluzioni sostenibili, spesso ci resta il dubbio di come fare un corretto smaltimento di queste stoviglie.
Nelle confezioni, sui packaging di questi prodotti compaiono ormai termini tecnici e simboli specifici legati alla materia prima e al metodo di smaltimento, ma occorre fare chiarezza per una corretta gestione dei rifiuti al fine di rispettare i principi fondamentali di un approccio più sostenibile.
Facciamo un po’ di chiarezza partendo da alcune domande: con quali materiali sono fatti questi prodotti? In quale contenitore vanno gettati?
Un importante differenza: biodegradabile e compostabile
Biodegradabile e compostabile non indicano la stessa cosa, anche se comunemente i due termini vengono utilizzati come sinonimi.
Con biodegradabile si indica un prodotto che si degrada in modo naturale nell’arco di 6 mesi per opera di batteri e agenti fisici naturali trasformandosi in elementi chimici semplici.
Compostabile è invece un materiale che oltre a essere biodegradabile presenta un processo di decomposizione più rapido, di massimo 3 mesi.
Un materiale biodegradabile dunque non è compostabile, mentre un materiale compostabile è anche sempre biodegradabile.
Questa distinzione è importante per fare la raccolta differenziata nel modo corretto: prodotti come bicchieri biodegradabili e compostabili possono essere conferiti nell’umido; al contrario prodotti solamente biodegradabili, non essendo compostabili, non vanno mischiati con l’organico.
Non è così semplice trovare piatti e bicchieri biodegradabili e compostabili. Tuttavia, scegliere questi prodotti si traduce in un minore impatto ambientale.
I prodotti compostabili, infatti, una volta decomposti si trasformano in compost, una risorsa importante per il terreno.
Piatti e bicchieri biodegradabili e compostabili: materiali più comuni
Ricordando che la normativa non consente più l’impiego di prodotti monouso in plastica, il mercato oggi offre una nuova generazione di prodotti eco-friendly che sono realizzati in svariati materiali. Possiamo trovare piatti e bicchieri biodegradabili e compostabili e altre soluzioni monouso in:
- cartone: generalmente carta e cartone sono materiali biodegradabili ma bisogna fare attenzione perché non tutti i tipi sono compostabili a causa di specifiche lavorazioni
- polpa di cellulosa: questo materiale generalmente compostabile, definito anche bagassa, è di origine naturale in quanto prodotto con gli scarti della lavorazione della canna da zucchero
- legno: se non trattato il legno è considerato un materiale compostabile
- PLA: il materiale ottenuto dall’amido del mais è biodegradabile e compostabile, nonostante all’apparenza possa sembrare plastica
- CPLA: questo termine indica un materiale ottenuto dalla cristallizzazione del PLA, anche questo biodegradabile e compostabile
Attenzione alla raccolta: dove buttare piatti e bicchieri biodegradabili e compostabili
La terminologia associata al concetto di ecologia, unita all’introduzione di nuovi materiali potrebbe generare un po’ di confusione nel corretto smaltimento dei rifiuti.
Ad esempio, termini come “bioplastica” potrebbero trarre in inganno: seppur contenga il termine plastica, questo materiale non va assolutamente buttato nella plastica ma nell’organico.
Allo stesso tempo, come accennato prima, se un prodotto è biodegradabile non significa che va buttato nell’umido.
Possiamo gettare invece nel compost piatti e bicchieri biodegradabili e compostabili che sulla confezione presentano la dicitura OK Compost, che indica la conformità alle normative comunitarie EN 13432.
Questi errori comuni vanno a compromettere l’importante processo di riciclo e recupero dei materiali. Per garantire il corretto smaltimento dei rifiuti è necessario conoscere alcuni simboli presenti sulle confezioni e seguire le indicazioni proposte dal proprio comune.
Seppure siano aspetti un po’ “noiosi” bisogna riconoscerne il loro grande potenziale: solamente grazie a una raccolta differenziata efficiente è possibile ridurre l’enorme impatto ambientale generato da tutti i rifiuti.
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