
Biodegradabile e compostabile dove si butta? È un dilemma nato davanti ai contenitori per la raccolta differenziata. Molti i dubbi e gli scetticismi nati a causa di questa classificazione. Ed è più che normale!
Infatti, negli ultimi anni, hanno fatto la comparsa sul mercato molti prodotti biodegradabili e compostabili, soprattutto utilizzati per il packaging per le stoviglie monouso.
La confusione non è solo riferita all’atto concreto di “buttare qualcosa”, ma anche al significato delle parole che spesso usiamo erroneamente come sinonimi.
Differenza tra biodegradabile e compostabile
La differenza tra biodegradabile e compostabile è molto semplice:
- Un prodotto e/o un packaging si può definire biodegradabile, quando è costituito da materiali che ne consentono lo smaltimento in tempi brevi, senza effetti collaterali sull’ecosistema.
- Un prodotto e/o un packaging si può definire compostabile, quando si smaltisce in tempi molto brevi e quando, attraverso un processo controllato, è in grado di trasformarsi in compost. Ovvero un materiale ricco di sostanze organiche che può essere usato come fertilizzante naturale.
Biodegradabile dove si butta?
I prodotti e/o i packaging biodegradabili vanno buttati nell’indifferenziato(secco).
Questo perché le tempistiche di decomposizione vanno oltre i 23 giorni del ciclo di lavorazione del rifiuto umido.
Compostabile dove si butta?
I prodotti e/o i packaging compostabili (certificati Uni En 13432) vanno buttati nell’umido, insieme ai residui di cibo.
Questo perché in pochi giorni si decompongono trasformandosi in utile compost.
In conclusione, possiamo dire che: un prodotto compostabile è anche biodegradabile ma, non per forza, un materiale biodegradabile è anche compostabile.
Bisogna stare quindi attenti a ciò che compriamo e anche in quali contenitori per la raccolta differenziata gettiamo i rifiuti. Se non è presente la certificazione Uni En 13432 sull’etichetta, che ne attesta la compostabilità, i prodotti e/o i packaging biodegradabili vanno sempre buttati nel secco.
Per un mondo più sostenibile che tutela l’ambiente non servono grandi riforme, ma consapevolezza. La consapevolezza che le singole azioni dei singoli individui sommate possano fare la differenza, partendo dalle scelte quotidiane.
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