
Le cannucce in plastica sono state usate per lungo tempo nella quotidianità di molte persone: usate da piccoli e grandi per sorseggiare bibite rinfrescanti, per poi essere buttate nel bidone della plastica e impiegare diverse centinaia di anni per decomporsi.
Simbolo dell’usa e getta, la cannuccia in plastica è stata bandita così come diversi altri prodotti monouso in plastica.
Come sostituti, sul mercato sono comparse alternative ecosostenibili: piatti, bicchieri e cannucce biodegradabili che seppure siano usa e getta vengono realizzati con materiali che non inquinano l’ambiente.
Difatti, qualsiasi prodotto realizzato in plastica ha un impatto negativo per il Pianeta, ma in particolare lo hanno quelli in plastica monouso soprattutto per la loro grande diffusione.
Cannucce biodegradabili: intervenire sul largo consumo
Il grave problema delle cannucce monouso è il loro ampio utilizzo.
Secondo una ricerca di Eunomia, negli Stati Uniti si utilizzano circa venti miliardi di cannucce l’anno, in Italia intorno a due miliardi.
Se realizzate in plastica, si può intuire subito il pesante impatto sull’ambiente.
Considerando poi che la maggior parte delle cannucce in plastica non sono riciclabili, in quanto realizzate spesso in polipropilene (una tipologia di plastica non facilmente riciclabile), diventa evidente la necessità di produrle in materiali alternativi.
Le norme emanate per limitare il consumo di prodotti monouso in plastica hanno colpito anche le cannucce, dando il via alla ricerca di materiali alternativi e biodegradabili in grado di ridurre la plastica da smaltire.
Ecco che allora hanno iniziato a prendere piede cannucce biodegradabili generalmente realizzate in carta o PLA.
Cannucce biodegradabili: stop all’inquinamento del mare
Le cannucce risultano essere tra i rifiuti maggiormente raccolti sulle coste.
A causa di uno smaltimento scorretto o di una cattiva gestione dei rifiuti molte cannucce finiscono in mare contribuendo all’inquinamento degli oceani e diventando elementi pericolosi per gli animali marini.
Cannucce in plastica: la necessità di ridurre il consumo di plastica
Ormai sono miliardi i prodotti realizzati in plastica e purtroppo soltanto parte della plastica che usiamo può essere riciclata.
Un primo passo nel contrastare l’uso di questo materiale è certamente limitarne l’utilizzo nella produzione di oggetti usa e getta.
Meglio materiali ecosostenibili.
In questo senso le cannucce biodegradabili rappresentano una grande soluzione: il loro smaltimento non incide negativamente sull’ambiente, così come la loro produzione risulta notevolmente meno impattante.
Produrre infatti cannucce biodegradabili richiede un minor utilizzo di petrolio e inferiori emissioni di CO2 rispetto alla loro produzione in plastica.
Il tutto garantendo le medesime caratteristiche funzionali e igieniche delle tradizionali cannucce in plastica.
Le cannucce biodegradabili risultano inoltre più sicure da utilizzare con le bevande calde: le cannucce in plastica sottoposte a calore possono risultare tossiche perché potrebbero rilasciare sostanze chimiche nocive.
Infine, grazie alla scelta di materiali specifici, le cannucce biodegradabili si decompongono nel corso di 6 mesi, e addirittura in 3 in caso siano compostabili.
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