
I dati satellitari diffusi dal servizio Copernicus sul cambiamento climatico lo dicono chiaro : lo scorso è stato il mese di Giugno più caldo mai registrato nel mondo, sopratutto in Europa, con una temperatura di circa 2 gradi superiore rispetto alla media.
L’ondata di caldo ha portato allarme in diversi Paesi, a cominciare dalla Francia, dove si sono registrate temperature record, più alte anche di 10 gradi rispetto alla media… caldo afoso anche in Germania, Spagna ed Italia.
Il caldo record ha colpito persino la Groenlandia, in cui, a causa di temperature anomale, Giovedì 13 Giugno ha perduto 2 miliardi di tonnellate di ghiaccio, distribuite su circa il 45% della calotta glaciale : una delle perdite maggiori mai registrate nell’Artico in un lasso di tempo così ristretto.
I dati sono forniti dal National Snow and Ice Data Center, che monitora costantemente la situazione in Groenlandia, che potrebbe passare un 2019 più drammatico del 2012, l’anno in cui si registrò la perdita di ghiaccio più elevata in assoluto.
Ciò è dovuto ad una imponente cupola di alta pressione che si è posizionata proprio sulla regione artica, che ha fatto si che i picchi tipici di scioglimento della stagione estiva siano iniziati già ad Aprile anzi che a Giugno, e poiché questo fenomeno contribuisce in modo sensibile all’aumento del livello dei mari, può rappresentare un serio pericolo per isole ed aree costiere.
Ma non è tutto, anche le comunità delle Himalaya sono minacciate dallo scioglimento dei ghiacciai, mentre, passando da un estremo all’altro, vediamo la Mongolia colpita dalla siccità, l’Australia devastata dal fuoco e la Thailandia devastata dalle alluvioni : sempre di più gli eventi estremi, dovuti al cambiamento climatico, a sua volta causato dalle attività umane – principalmente la combustione di carbone, gas e petrolio – che fanno si che il pianeta si stia riscaldando, e continuerà a farlo nei prossimi decenni.
Cosa sta succedendo ?
Secondo gli studi dell’IPCC ( Intergovermental Panel on Climate Change ) l’aumento della temperatura media del globo a fine secolo potrà essere compresa tra i 4-5 gradi centigradi, un aumento dovuto alla continua crescita e concentrazione delle emissioni di gas ad effetto serra come il biossido di carbonio ( CO2), il metano ed il protossido di azoto, un cambiamento climatico più rapido e rilevante delle variazioni di temperatura occorse negli ultimi 10 mila anni.
Il rischio più elevato è che i cambiamenti climatici in corso siano talmente veloci da mettere a forte rischio la capacità di adattamento di tutti gli esseri viventi.
In tutto ciò l’allarme è particolarmente grave per il nostro Paese, che si sta scaldando secondo una media che è il doppio di quella di tutto il Pianeta.
Occorre una mobilitazione a tutti i livelli per mettere in campo azioni in risposta alla sfida dei cambiamenti climatici.
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